Cara Prof (Federica Ricci, 3D ’12-’13)

Cara Prof,
La notizia della tua scomparsa è arrivata come una doccia ghiacciata, rendendo un momento già di per sé difficile ancora più arduo da sopportare. Scrivo queste poche righe nella speranza di trasmettere tutto il mio affetto e la mia immensa stima nei tuoi confronti. Oggi più che mai, infatti, capisco quanto tu non fossi solamente una Professoressa eccezionale, ma anche una persona meravigliosa e di gran cuore, un punto di riferimento per tanti adolescenti che, come me, spesso si sentivano smarriti in un mondo alle volte troppo difficile e ingiusto. Non dimenticherò mai la tua voce un po’ roca ma ricca di passione e dolcezza, la tua risata genuina, gli aneddoti e le storie avvincenti che animavano quelle che non erano semplici lezioni di Storia dell’Arte ma, piuttosto, lezioni di Vita, perché dietro ogni spiegazione di un’opera c’era sempre un suggerimento su come osservare i paesaggi, i colori, i sentimenti e le persone che ci circondano. Sei stata per me non solo una Maestra, ma anche e soprattutto un’Artista della Vita, insegnandomi a vedere il mondo con i tuoi occhi benevoli, curiosi e mai stanchi di imparare. Credere che tu ora sia assieme ai personaggi di cui hai tanto parlato rende il pensiero di non saperti più fra noi un po’ meno doloroso, nonostante il vuoto che hai lasciato sia incolmabile. Un’ultima parola, quindi, mi rimane da dirti: GRAZIE. Grazie per ciò che sei stata e per tutto quello che hai fatto per me. Per noi. Riposa in pace.
“La morte può essere una grandiosa avventura”.
La tua studentessa,
Federica R.