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Agone di poesie d’amore

Data: 14 Febbraio 2024

Tag: GDR

Di: Redazione

Bolla

Dicono

Briseide dalle belle gote

io dico

te dalle belle gote,

un uomo

che mi ricorda una donna antica, ma che mi tiene, con forza, attaccata al presente.

Certo che

quegli sguardi non li ho mai trovati.

Quando i tuoi occhi si posano su di me io mi sento scossa,

violentemente,

il respiro si spezza,

divento safficamente verde.

Il cuore nella gola

fa eco dall’interno.

Ricambio,

solo uno sguardo sfuggente,

perché se solo mi fermassi a parlare

tremerei

se solo indugiassi per qualche istante

imploderei.

lo passo,

con falsa indifferenza

tu ti volti a guardare mentre vado via,

felice del tuo sguardo, ma squarciata

dalla timidezza.

Ansia, paura,

rifiuto, amore non corrisposto,

tutti insieme infieriscono sul mio corpo,

ognuno una coltellata.

Morte lenta e sofferta

quella di colui che, come me,

sopprime i sentimenti nell’oblio.

Fossi riuscita io

a rompere l’indesiderata bolla

che mi circonda e mi soffoca

ora saremmo felici, ma non lo siamo.

lo ho fame

ma l’unica cosa che mi nutre

sono i tuoi sguardi

e quella sensazione nello stomaco

di rimpianto e di amore irrisolto.

-Giulia Schisa

Stropicciate poesie d’amore

Poesie d’amore

Sono un pugno di parole

Senza vero significato

Perchè

L’amore non ne ha uno preciso.

Poesie d’amore sono

Attimi,

Disegni fatti a matita

Mai ricalcati.

Ma perché,

Poesie d’amore,

Fate sempre tutto

Tranne ciò a cui servite?

Poesie d’amore

Siete un pugno di lettere

Mai dedicate.

Perchè ad Amore io non credo,

Ma ad Amare invece si.

Poesie d’amore

Vi dedicano sempre alle stesse persone,

Ma mai

alla passione

All’emozione

Alla prima volta di ogni cosa

nella vita;

Mai

Alla meraviglia

Alla gioia

Alla soddisfazione.

Poesie d’amore

Siete un pugno di parole,

Nel costato

Tante

Volte.

Poesie d’amore

Siete un pugno di schizzi,

Stropicciati

Gettati via.

Poesia d’amore

Sei quello schizzo ripreso,

Amato,

Desiderato;

Che ora ha un volto,

Un nome,

Una ragione.

Poesia d’amore,

Schizzo abbandonato,

Non ti ho amato per un amante,

Ma per amare

Me

Che scrivo,

Me che canto,

Me che grido.

Per i silenzi sofferti,

I sorrisi conquistati.

Perché

Amore non credo

Ma ad amare sì.

Amare sè,

Amare per sé.

-Agata Angiani

mare Amore

Il mio cuore l’ho perso

e poi non l’ho più ritrovato.

L’avevo chiuso in un cassetto,

ben nascosto,

gettato via la chiave,

eppure “mal riposto”.

Che forse tu me l’abbia rubato

e poi mai più ridato?

Se proprio non lo vuoi,

non è un gran problema,

ci scriverò su un poema.

Ma questa rima non mi si addice un granché,

soprattutto mentre parlo di te.

Quindi davvero

il cuore l’hai rubato,

e io che speravo di ingabbiarlo,

addormentato.

Le mie dita anche fai fremere,

il mio controllo sempre più a cedere.

Poi il corpo tutto un tremito,

ma tranquillo, lo so che non è lecito.

Lo so, non è lecito.

Tu però non ci badare

e fatti vedere, fatti toccare.

Lasciami, ti prego,

a contare le lentiggini che voglio

per i miei scopi egoistici.

Lasciami, ti prego,

ad accarezzare la tua guancia

che nella sua buca

la mia mano si aggancia.

Lasciami, ti prego,

ad appoggiarmi sulle spalle

che posso tenerti caldo come uno scialle.

Lasciami, ti prego,

sentire il tuo petto che forse rubo il cuore,

anche solo per dispetto.

Lasciami, ti prego,

intrecciare le mani

che a casa voglio stare.

Non sfiorarmi

con la punta delle dita,

il gioco è fatto, la partita spedita.

Non sottrarti

all’ultimo momento,

potrei prenderlo come pentimento.

Toccami, guardami.

Osserva nei miei occhi l’arresa,

capirai che non ho pretesa,

ammetto anzi

che sono un po’ sorpresa.

Toccami, ti dò il permesso,

tanto il cuore ti aveva già dato accesso,

e io rinnovo il giuramento

ma tu

ti prego

metti fine al tormento.

Dio, ti prego, dammi la forza

quando mi tocca

il cuore trabocca.

Dio, ti prego,

dammi la forza quando mi bacia

perdo la mia cara tenacia.

Dio, ti prego,

dammi il respiro che l’ho scambiato

il mio ultimo spiro

non mi può aiutare

neppure un sorriso

forse è lui

il mio nuovo sospiro.

Dio grazie,

capisco ora,

in questo mare terreno,

perché ci comandi di Amare.

-Giadina

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