Il ruolo della donna nei secoli

Data: 23 Novembre 2023

Tag: Cultura

Di: Emily Luisa Adiele Onuegbu Abuka

La condizione della donna non è per certi versi dissimile a quella di oggi in alcuni Paesi. 

Per diversi secoli la donna è stata simbolo di fertilità e maternità e vi erano diverse divinità nell’ antichità. 

Nell’ Antica Grecia erano libere ma non avevano le stesse libertà degli uomini, non potevano partecipare alla vita politica e venivano considerate prive di qualsiasi diritto, spesso venivano trattate come schiave. Venivano educate fuori casa e sottomesse l’autorità della figura maschile ( padre o marito o figlio maggiorenne) . 

Dovevano occuparsi della casa. Le donne non avevano il diritto di scegliersi un marito da sole ( cosa che ancora oggi avviene in alcuni Paesi del mondo) , ma era il padre a scegliere per motivi soprattutto economici e politici. 

La donna nell’ Antica Roma era considerata un essere inferiore totalmente sottomessa alla figura maschile. 

Le donne che venivano da famiglie rispettabili venivano chiamate “matrone” e fin dall’ infanzia vengono educate come madri e mogli. 

Gli uomini controllavano la donna sotto ogni aspetto. 

Se una donna tradiva questa doveva essere ripudiata , mentre se era un uomo a tradire questo non poteva essere toccato nemmeno con un dito. 

Nel Medioevo invece, le donne venivano considerate come creature da proteggere , anch’esse prive di libertà ( di pensiero e di parola), incapaci di compiere lavori da uomo adatte solo a prendersi cura dei figli e della casa. 

L’ educazione femminile era totalmente trascurata in quanto considerata inutile. 

In epoca rinascimentale le donne venivano descritte secondo come si voleva che fossero e non com’erano nella realtà. Dovevano essere spose e madri. L’ educazione era condizionata dallo status sociale in cui nascevi, ma non sempre le giovani dell’ altra società avevano la possibilità di studiare. 

La donna in epoca vittoriana non poteva avere una professione (se non quella dell’ insegnante o governante)  e il suo ruolo si riduce solo nel badare alla casa e dare al marito dei figli.

La condizione della donna nel Novecento viene portata al centro dell’ attenzione. Diversi scrittori e artisti cominciano a denunciare l’ ideale maschilista di dominazione e sottomissione e nel 1910 abbiamo le Suffragette (termine che veniva usato un modo dispregiativo) di Emmeline Pankhurst. 

La più grande conquista è stata il diritto di voto che in Italia venne  concesso il 10 marzo del 1946. Le donne italiane poterono votare nelle elezioni del 1946 assieme agli uomini. 

Altre grandi vittorie per le donne furono la possibilità di entrare in politica e di poter divorziare. 

Oggi nel 2023 la situazione in alcune parti del Mondo non è ancora cambiata, basta pensare alla condizione femminile in Paesi come l’ Afghanistan dove coraggiosamente le donne protestano per i loro diritti. 

Ancora oggi è presente il fenomeno delle spose bambine costrette in età precoce a sposarsi con uomini molto più grandi di loro. Oppure ai femminicidi dovuti a una mentalità che ricorda quella dell’ antichità. 

Eppure ancora oggi tantissime donne vengono molestate e uccise nei modi più brutali. 

Tanti sono i numeri di violenza domestica e purtroppo la società costringe le donne a stare zitte. Sono poche le donne che denunciano e quelle che denunciano non vengono quasi mai credute. 

La situazione non è del tutto cambiata e questo deve portare le persone a riflettere.

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